Tra queste, nell'Odissea si parla dell'utilizzo del fuoco e dello zolfo per sanificare una stanza.
Ulisse sta parlando con Ericlea, sua nutrice nonché custode della casa, e le rivolge le seguenti parole:
Questi allor tai parole alla diletta
Nutrice rivolgea: "Portami, o vecchia,
Il zolfo salutifero ed il fuoco,
Perché l'albergo vaporare io possa,
E Penelope a me con le fedeli
Sue donne venga; e tu l'altre per casa
Femmine tutte a qua venir conforta".
Nutrice rivolgea: "Portami, o vecchia,
Il zolfo salutifero ed il fuoco,
Perché l'albergo vaporare io possa,
E Penelope a me con le fedeli
Sue donne venga; e tu l'altre per casa
Femmine tutte a qua venir conforta".
Nei Promessi Sposi è possibile trovare riferimenti a rudimentali metodi di disinfezione quando si parla dei monatti, ovvero coloro che erano addetti al trasporto dei cadaveri dei morti a causa della peste, bruciavano e pulivano gli oggetti sospettati di essere infettati. Manzoni scrive:
Si pensi ora in che angustie dovessero trovarsi i decurioni, addosso ai quali era rimasto il peso di provvedere alle pubbliche necessità, di riparare a ciò che c’era di riparabile in un tal disastro. Bisognava ogni giorno sostituire, ogni giorno aumentare serventi pubblici di varie specie:monatti, apparitori, commissari. I primi erano addetti ai servizi più penosi e pericolosi della pestilenza: levar dalle case, dalle strade, dal lazzeretto, i cadaveri; condurli sui carri alle fosse, e sotterrarli; portare o guidare al lazzeretto gl’infermi, e governarli; bruciare, purgare la roba infetta e sospetta.
Howard Philips Lovecraft in "Tutti i romanzi e i racconti" parla delle tecniche di disinfezione tipiche degli inizi del IXX secolo:
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